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dove viaggiare a marzo: Valencia (Spagna)

1 febbraio 2012

Le informazioni che seguono sono tradotte dal libro della collana Eyewitness Travel Travel: Where to go When, curato da Craig Doyle.

Delirio di fuochi artificiali.

Con una scarica di nuvole di fumo pirico i fuochi d’artificio scoppiano con una tale ferocia che la terra letteralmente sussulta e l’onda d’urto di un rumore assordante scuote fisicamente  le viscere. Le esplosioni si fanno sempre più fragorose, finché pensi di non poterne più. Poi finiscono e la folla, un po’ per gioia e un po’ per sollievo, prorompe in un applauso spontaneo. La mascletà di oggi – uno spettacolo pirotecnico che non è proprio qualcosa che si vede, ma qualcosa che si sente – è finita e quella di domani probabilmente sarà ancora più forte. Tutto ciò fa parte del festival di Las Fallas a Valencia, una chiassosa celebrazione a base di fuochi d’artificio, esplosioni e processioni in onore di San Giuseppe, santo patrono dei falegnami, della durata di tre settimane.

Dopo una settimana di colorate processioni, musica tradizionale e spettacoli pirotecnici notturni comincia la parte più famosa del festival (15 – 19 marzo), quando oltre 300 enormi ed elaborate sculture di cartapesta – le fallas – vengono allestite per le strade per essere esaminate e giudicate per il loro valore artistico. Durante tutto il festival si respira un’aria di festa indisciplinata che lentamente si sviluppa in un crescendo di isteria e anarchia. Tradizionalmente i nottambuli si mantengono a forza di spumosa cioccolata calda (fatta squagliando vero cioccolato) e deliziosi churros (un tipo di ciambella diritta fritta in abbondante olio) cosparsi di zucchero, mentre i festaioli più irriducibili cercano senza sosta stimoli più efficaci nei ristoranti e bar alla moda di Barrio del Carmen.

L’ultima notte, con l’incoraggiamento entusiasta della folla, le Falleras (regine delle Fallas, ndcItS), delle ragazze del posto vestite in modo impeccabile con costumi tipici, incendiano le sculture zeppe di fuochi d’artificio. Mentre le fiamme consumano avidamente ogni opera d’arte, gli spettatori estasiati si ritraggono per evitare il calore e i pompieri incuranti annaffiano le finestre degli appartamenti circostanti, spruzzando acqua di tanto in tanto sugli astanti. Nel giro di qualche minuto, ogni scultura, la cui creazione solitamente necessita di sei mesi, viene incenerita in uno spettacolare climax fiammeggiante di distruzione smodata e fumo. Entro il mattino seguente, tutto è tornato alla normalità, salvo l’occasionale segno di bruciatura o razzo esaurito.

Le origini delle Fallas

Le prime fallas, nel XIII o XIV secolo, erano semplicemente enormi cataste di trucioli e scarti di legno provenienti dai laboratori dei falegnami che venivano bruciati nel corso di un’infervorata celebrazione della fine dell’inverno. Nel tempo le fallas si sono evolute in opere d’arte satiriche, quasi caricaturali. Una falla si riferisce all’intera costruzione in legno su cui viene posto il ninot o personaggio.

  • Diario delle Fallas: cinque giorni di festeggiamenti

Nonostante il festival duri tre settimane, gli eventi-chiave hanno luogo tra il 17 e il 19 marzo. Cinque giorni dovrebbero essere abbastanza per godersi i festeggiamenti e vedere cos’altro ha da offrire questa città colta. Marzo assicura un clima ideale per andarsene in giro, dato che le giornate sono calde e piove raramente.

15 marzo: salite sulla torre della cattedrale gotica per un’eccellente panoramica della città vecchia, poi mangiate senza fretta con un pranzo a base di paella annaffiato da agua de valencia (cava e succo d’arancia). Visitate l’antico mercato della seta, un bel monumento alla prosperità apportata dai commerci con l’Oriente.

16 marzo: passeggiate per la città ammirando la maestria umoristica delle effimere fallas. Sperimentate la vostra prima mascletà, poi ammirate l’artigianato d’influenza moresca al Museo della Ceramica.

17 marzo: godetevi gli aromi della cerimonia dell’Ofrenda de la Virgen, dove bambini in vestiti tradizionali spargono milioni di petali intorno a una statua della Vergine Maria. Continuate il sovraccarico sensoriale con una visita al Mercado Central, pieno di magnifici prodotti locali.

18 marzo: ammirate il talento di maestri spagnoli come Goya, Velasquez ed El Greco al Museo di Belle Arti. Pranzate nel Barrio del Carmen prima di provare la grande mascletà in Playa del Ayuntamiento. In alternativa, prendete il tram e recatevi in una delle vaste spiagge sabbiose di Valencia per godervi un po’ di calma e silenzio.

19 marzo: visitate la Ciutat de les Arts i les Ciènces (Città delle Arti e delle Scienze), dove potrete passare nell’acquario degli squali attraverso dei tunnel di vetro o restare incantati davanti alle stelle nel planetario. Ricordatevi di fare una siesta per prepararvi all’ultima notte di festeggiamenti con il grandioso rogo delle fallas, e lo spettacolo pirotecnico e la festa finali.

  • Cosa fare e cosa non fare

Sì: unitevi ai locali e prendete l’abitudine di fare una siesta: è l’unico modo per sopravvivere alla baldoria.

Sì: assicuratevi che il vostro ristorante vi stia cuocendo la paella da zero: dovrebbero dirvi che ci vorranno 20 minuti.

Sì: se volete fare un giro delle fallas, svegliatevi presto poiché la città diventa affollata dopo le 11 di mattina.

No: non guidate in città durante le celebrazioni: il traffico intenso e la scarsità di parcheggi vi renderanno il viaggio un incubo.

  • Informazioni utili

– Arrivare: Valencia si trova nella Spagna sud-orientale, sulla costa mediterranea. L’Aeroporto Internazionale di Valencia è a 15 minuti di bus, auto o taxi dal centro della città.

– Muoversi: il centro si esplora al meglio a piedi, mentre gli autobus locali sono utili per visitare la Città delle Arti e delle Scienze e le spiagge.

– Clima: il clima è piacevolmente soleggiato a marzo, con una temperatura media durante il giorno di 18°C; comunque, può diventare fresco di notte.

– Sistemazione: l’Astoria Palace è un hotel di lusso in centro città (due doppie partono da 240 euri circa). Ad Hoc Monumental è ubicato in una posizione trendy e centrale (due doppie da circa 290 euri); oppure provate Ad Hoc Parque, in un punto più tranquillo (due doppie a partire da 290 euri circa): www.adhochoteles.com.

– Mangiare: a Valencia si può mangiare un buon pasto con circa 15 euri a persona. Per una serata speciale provate Restaurante Óscar Torrijos, in Calle Doctor Sumsi 4 (circa 20 euri per una cena a menù fisso; il sito del ristorante come indirizzo indica Calle Finlandia 7, ndcItS), o lo stellato Restaurante Ca Sento, in Calle Méndez Nuñez 17 (a partire da 35 euri). [per non saper né leggere né scrivere, in cerca di una cerveza e due tapas io ero capitata alla Caba del Negret – a quanto pare è un bar famoso – vicino alla Lonja e l’ambiente mi era piaciuto, ndcItS]

– Prezzo per una famiglia di quattro persone: tra i 350 e i 385 euri al giorno, comprensivi di cibo, sistemazione e spostamenti locali.

– Ulteriori informazioni: www.fallas.com o www.turisvalencia.es

guida di Valencia su Wikitravel (EN)

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